Gli amministratori di una società venivano accusati di aver emesso fatture false, riferite ad operazioni inesistenti, per un ammontare di circa 800.000,00 euro, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto.
Poiché si trattava di operazioni di consulenza avvenute con società venezuelane, è stato molto difficile trovare le prove che dimostrassero la reale esistenza delle stesse. Gli imputati si sono avvalsi del rito abbreviato condizionato all’assunzione di molti documenti e della testimonianza del Maresciallo della Guardia di Finanza che si è occupato delle indagini.
Nonostante il quadro probatorio fosse piuttosto scarno e gli imputati avessero dimostrato che quelle operazioni erano state effettivamente richieste ed eseguite, il GUP li ha condannati in primo grado. Proposto appello avverso la sentenza di condanna, sono stati assolti con formula piena dalla Corte di appello di Ancona.