Il caso seguito dal nostro Studio Legale ed in particolar modo dall’Avv. Stefano Bagalini, riguardava un pericoloso sinistro occorso ad un motociclista.
Nello specifico, nel mentre il centauro viaggiava in autostrada, improvvisamente, da un autocarro che lo precedeva durante la marcia, cadevano dei profilati (tipo “lamiere”, presumibilmente in alluminio, della misura di circa 20x30cm), di cui uno gli rimbalzava davanti sfiorandogli il capo ed un altro invece andava a collidere con la parte anteriore destra della carena del motociclo e susseguentemente con il suo piede destro, causandogli una profonda ferita lacero-contusa con perdita di sostanza ossea e tendinea. Resosi conto della gravità della lesione e trovandosi ormai in movimento in piena autostrada, decideva di raggiungere il casello più vicino ed ivi giunto trovava un’ambulanza il cui personale medico gli prestava i primi soccorsi.
Ovviamente, vista l’imprevedibilità dell’evento, la velocità di crociera dei veicolo in autostrada e la paura del momento (in cui aveva rischiato di perdere la vita), per il povero motociclista era risultato impossibile annotare il numero di targa del mezzo danneggiante che rimaneva sconosciuto. Viste le gravi lesioni riportate, si procedeva con la richiesta di risarcimento nei confronti del Fondo di Garanzia Vittime della Strada, che interviene in caso di incidente con un veicolo non identificato. La fattispecie, tuttavia, presentava svariate criticità: non si era verificato alcuno scontro di veicoli e la dinamica dell’accaduto andava dimostrata (così come andava dimostrato che la caduta dei profilati in alluminio provenisse da un veicolo che non aveva ancorato diligentemente il carico). E’ notorio, infatti, che il Fondo Vittime è molto rigido nell’ammettere le istanze di risarcimento (al fine di evitare truffe e richieste speculative, dal momento che chiunque potrebbe “inventarsi” un incidente e dire che il veicolo danneggiante non è stato identificato).
Ebbene, interpellati previamente gli organi di Polizia (a cui veniva sporta denuncia-querela contro ignoti), dal verbale degli agenti intervenuti risultava che le lamiere avevano colpito anche altre auto sullo stesso tratto autostradale. All’esito della procedura stragiudiziale di risarcimento, il Fondo Vittime non forniva più alcun riscontro, dimostrando la volontà di non procedere al risarcimento. Visto che le lesioni erano ingenti e che valeva la pena “tentare”, d’accordo con il cliente, si decideva di agire giudizialmente procedendo per gradi. Per evitare l’alea del giudizio di merito e mantenere la via di una ipotetica composizione bonaria della vertenza, si decideva dapprima di agire attraverso un ATP (Accertamento Tecnico Preventivo) di tipo “conciliativo”, in modo da mettere un punto fisso sul “quantum” (ossia sull’entità del risarcimento). Le gravi lesioni venivano confermate appieno dal CTU medico-legale nominato dal Tribunale.
Tuttavia la controparte, nonostante anche questo “tassello” volgesse a favore del nostro cliente, continuava a negare il risarcimento insistendo nell’eccepire la mancata prova della dinamica (le lamiere, a loro dire, potevano già trovarsi sulla sede stradale e non essere cadute da un veicolo in marcia, con conseguente responsabilità della Società Autostradale). A questo punto non restava che instaurare il giudizio di cognizione. Tuttavia, la migliore strategia legale doveva tener conto del fatto che arrivare alla sentenza poteva essere pericoloso. Per tale motivo, l’Avv. Stefano Bagalini, disponendo della relazione medico-legale già redatta da un CTU del Tribunale in sede di ATP, in sede di prima udienza, viste le innegabili prove indiziarie di cui si disponeva, chiedeva al Tribunale, prima di “entrare” nel vivo del giudizio, di avanzare una proposta transattiva.
Ebbene, il Giudice accoglieva la richiesta e formulava una proposta che teneva (ovviamente!) conto delle quantificazioni del CTU ed a quel punto la parte avversa – che letteralmente aveva subito uno “scacco matto” – non poteva che accettare. Il sinistro è stato, quindi, definito in favore del nostro assistito con il un risarcimento di oltre euro 50.000,00.